Il qigong (leggi “cigong”) è una disciplina energetica orientale simile allo yoga ma made in China. A differenza dello yoga, più celebre e praticato da tempo in Occidente, il qigong è ancora poco conosciuto. Il termine è composto da due ideogrammi “qi”, che indica l’energia vitale, e “gong”, che significa letteralmente “esercizio”, perciò indica l’impegno necessario ad apprendere le tecniche utili a governare e nutrire il nostro “qi”.
L’origine e lo sviluppo del qigong sono stati influenzati dal pensiero taoista, il quale si propone come scopo la ricerca della salute, del corpo e della mente, e della longevità. Questo conformandosi ai ritmi stagionali della natura, alternando i momenti di movimento. È quindi adattandosi all’ambiente esterno che l’individuo attua la comunicazione con se stesso e l’autoregolazione dei meccanismi interni di difesa.
Esistono 24 esercizi molto semplici da praticare seduti. Ognuno corrisponde a una fase precisa dell’anno: ogni stagione è scandita in sei periodi da quindici giorni l’uno a partire dal capodanno dell’anno solare cinese. Al momento ci troviamo nella fase “jingzhi”, ossia “risveglio degli insetti”, e durerà fino al 20 marzo, alla vigilia dell’equinozio di primavera, quando entreremo nella fase “chunfen” fino al 4 aprile.
Tramite l’esercizio fisico della respirazione e quello mentale della meditazione, tra i diversi benefici del qigong figurano il rafforzamento della salute e la prevenzione delle malattie, da quelle stagionali al cancro, chiaramente come forma di autoterapia.
Sofia Fasano