L’evoluzione del sistema scolastico italiano: dal ‘900 ai giorni nostri

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La scuola odierna è il frutto di una serie di esigenze ed impellenze sociali, dettate, in particolar modo, dalla volontà di evitare l’arretratezza culturale, specie alla luce della competizione moderna fortemente globalizzata.

Certo è, che di cambiamenti nel decorso del tempo ne sono stati fatti, anche in virtù della netta modificazione ed evoluzione sociale e della revisione dei parametri didattici e dei programmi scolastici per conto del Ministero della Pubblica Istruzione.

A tal proposito, il secolo scorso è stato segnato da un graduale mutamento a livello didattico: la scuola è partecipe di un notevole arricchimento ed affinamento che comporta un esponenziale crescita del tasso di alfabetizzazione.

Sebbene ci sia ancora una marcata differenza tra studenti e studentesse ( o quantomeno , sussiste per le prime decadi), vi è una maggiore accessibilità al sistema scolastico.

In Italia viene varata la legge Orlando nel 1904 che estende l’obbligo di istruzione al dodicesimo anno d’età e la classe quinta e sesta elementare, alle quali era possibile accedervi a seguito di un esame di maturità.

Ma il vero avanzamento , che cambierà per sempre le sorti dell’Italia, avverrà nel 1923, con la cosiddetta Riforma Gentili.

La più lampante modifica consta nel innalzamento dell’obbligo scolastico sino al quattordicesimo anno di età.

A seguito della fine del percorso elementare,l’alunno ha possibilità di perseguire i propri studi, scegliendo tra liceo scientifico, ginnasio e scuola complementare per l’avviamento al lavoro. Ciononostante,solo la scuola media consente l’accesso ai licei e a, a propria volta, unicamente il liceo classico permette l’iscrizione a tutte le facoltà universitarie.

Con la fine del secondo conflitto mondiale e l’avvento della forma repubblicana, la costituzione italiana ha sancito il diritto alla scuola pubblica, istituzione statale, gratuita e obbligatoria per almeno 8 anni.

A fronte di tali considerazioni storiche, si può ben notare come il sistema scolastico italiano del secolo scorso si differenzi, qualitativamente parlando, da quello odierno.

Difatti, sebbene apostrofato ancora come “un sistema scolastico radicato nella tradizione”, di progressi rispetto ai secoli scorsi ne sono stati fatti.

Oggigiorno, ragazzi e ragazze, indiscriminatamente, hanno l’obbligo di frequentare 10 anni del percorso scolastico, scandito fra 5 anni di elementari, 3 di scuola secondaria di primo grado( dette medie) e 5 di scuola secondaria di secondo grado, nonché le superiori.

Successivamente, è possibile continuare i proprio studi intraprendendo la formazione universitaria, con gusti affini ai propri interessi.

A ciò si aggiunge , la rivoluzione delle comunicazioni digitali che ha permesso una netta miglioria , in termini di efficienza ed avanguardismo, del contesto scolastico.

Difatti, molte aule , ai nostri tempi, sono munite di Lim, ovvero lavagne interattive, e dispositivi tecnologici, quali tablet e computer.

Peraltro, è stato proprio grazie alla digitalizzazione che si è riusciti a contrastare la grande problematica del COVID-19, con quella che è passata alla storia col nome di DAD, ovvero didattica a distanza.

Raffaello Quarto

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