Il 1° maggio di ogni anno si festeggia la cosiddetta “Festa dei lavoratori”. Essa nasce con l’intento di ricordare l’impegno dei movimenti sindacali e gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie. Costituisce quindi non solo un giorno in cui riposarsi, ma anche un giorno in cui ricordare il passato.
La data? Una scelta simbolica per ricordare il 1° maggio 1886, quando fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa da 12/16 ore a otto ore.
La protesta durò tre giorni e culminò col massacro di piazza Haymarket a Chicago.
Quella manifestazione divenne il simbolo delle rivendicazioni degli operai di tutto il continente che lottavano per avere diritti e condizioni di lavoro migliori. Manifestazione che si diffuse anche in Europa, come la manifestazione internazionale registrata a Parigi il primo maggio del 1890 con un’altissima adesione.
Da quel momento, la data divenne festa nazionale in molti Paesi, tranne che negli Stati Uniti, dove il Labor Day (Festa del lavoro) si festeggia il primo lunedì di settembre.
Dal 1990 a Roma questa festa viene festeggiata con un “concertone”, una maratona musicale in cui si esibiscono importanti cantanti. Il cosiddetto “concerto del Primo Maggio” è l’occasione per tanti di ritrovarsi ascoltando buona musica e condividendo i valori dei lavoratori di ieri e di oggi, per non dimenticare che bisogna sempre battersi non soltanto per i propri diritti ma anche per quelli di chi ha meno voce.
Angelica Caputo