Storie di mitologia antica: l’amore fra Eos e Titono

  • 0
  • 336 visualizzazioni

In un celebre frammento il poeta elegiaco Mimnermo di Colofone, vissuto in Grecia a cavallo fra VII e VI secolo a.C., affermava: “A Titòno Zeus assegnò un male senza fine: la vecchiaia, più agghiacciante anche della

dolorosa morte”. Tralasciando il di gran lunga più noto Zeus, chi era Titono, lo sciagurato vittima del male peggiore secondo Mimnermo, ossia della senescenza e della conseguente senilità?
La risposta è rintracciabile nella mitologia greca, nella quale vengono sovente narrati amori tra dèi e mortali; un esempio è rappresentato dalla dea Eos (Aurora), contraddistinta da una fulgida bellezza tale da meritarsi gli epiteti “dalle rosee dita” e “dalle braccia dorate”, innamoratasi dell’umano Titono, fratello del famoso re di Troia Priamo, e da lui ricambiata.
Allora Eos, afflitta dall’idea che un giorno avrebbe perso l’amato, chiese a Zeus di renderlo imperituro; tuttavia, solamente dopo che la richiesta fu soddisfatta, la dea si rese conto che l’amato non avrebbe goduto dell’eterna giovinezza, divenendo un vecchio decrepito tanto che l’amore di Eos svanì. Inoltre, poichè egli continuava a lamentarsi del proprio decadimento con voce stridula, Zeus lo trasformò in cicala; il loro figlio Mamnone, invece, ucciso dal greco Achille, diede ragione alla madre di piangere incessantemente a tal punto che le sue lacrime diventarono rugiada. Ecco spiegata dai nostri cari Greci la genesi della cicala e della rugiada.
Maria Elide Lovero
Dior incontra Frida Kahlo
Articolo Precedente Dior incontra Frida Kahlo
2 giugno, la festa della Repubblica Italiana
Prossimo Articolo 2 giugno, la festa della Repubblica Italiana
Articoli collegati

Lascia un commento:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I tuoi dati personali verranno utilizzati per supportare la tua esperienza su questo sito web, per gestire l'accesso al tuo account e per altri scopi descritti nella nostra privacy policy.