Il 41 per cento degli italiani si sente escluso o parzialmente escluso dalla società
Vincenzo Purgatorio Presidente ACLI Puglia: costruire una rete per la sicurezza sociale
C’è da far sentire sulla pelle dei cittadini la presenza delle istituzioni
BARI, 13.07.2023 – Le Acli da sempre attente alle fragilità sociali evidenziano le grandi difficoltà che vivono famiglie e giovani in un continuo alternarsi di attese e speranze. Costruire una rete strutturata diventa necessario, in questa fase storica, per offrire la certezza a tutte le persone e le famiglie in difficoltà, al fine di potere contare su un sistema di protezione, che meglio risponderebbe ai bisogni sociali. Per prevenire e contrastare gli elementi di esclusione e promuovere il benessere, non solo attraverso interventi di riduzione del disagio e della povertà, ma, anche attraverso il coinvolgimento, attivo e diretto, dei destinatari del sistema di assistenza nei loro percorsi di inclusione sociale ed economica. Vincenzo Purgatorio, Presidente Acli Puglia si sofferma sulla grave crisi economica e sociale che colpisce le famiglie pugliesi: “C’è una parte della società che fa molta fatica ad arrivare a fine mese e le ragioni sono tante e diverse: dalla impennata dei prezzi dei beni di prima necessità e del caro mutuo, alle disabilità presenti in alcune famiglie, alla perdita del posto di lavoro, alla cancellazione del contributo per gli affitti dal fondo nazionale, ai fenomeni giovanili di devianza che generano altro disagio. Tutte queste problematiche non possono essere ignorate. Le famiglie hanno bisogno di aiuto per superare tutte le fasi emergenziali, per non sentirsi ai margini della nostra società”. Fanno impressione alcuni dati statistici che rilevano il profondo disagio che vivono i cittadini. Il 41 per cento degli italiani si sente escluso o parzialmente escluso dalla società. Un dato che sale al 63 per cento nei ceti popolari, al 48 per cento tra i giovani tra i 18 e i 30 anni e al 46 per cento tra quanti attualmente non lavorano. Il 34 per cento degli italiani (68 per cento nei ceti popolari e 41 per cento al Sud) ha dovuto procrastinare le spese per il dentista. Infine, il 9 per cento (22 per cento nei ceti popolari) non ha la possibilità di mangiare a sufficienza e in modo vario. Ma cosa sta accadendo di così terribile che rischia di generare nuove disuguaglianze e nuove fragilità sociali? “È la domanda che noi delle Acli – sostiene Vincenzo Purgatorio – ci stiamo ponendo da tempo, che è al centro di tutte le nostre riflessioni e delle attività che svolgiamo nell’ambito dei nostri servizi in favore delle fasce più deboli. Ma da soli non possiamo farcela. Abbiamo bisogno di costruire una rete di sicurezza sociale tra i soggetti istituzionali e sociali, per meglio affrontare questa grave emergenza, in cui la vulnerabilità dei cittadini è sempre più preoccupante”. Le famiglie hanno talvolta bisogno anche di un aiuto psicologico e su questo punto, la Regione Puglia ha istituito nei mesi scorsi la figura dello psicologo di base. Con la legge approvata nel maggio scorso, in Consiglio regionale, si risponde in qualche modo ai bisogni di benessere psicologico.
Le Acli, che svolgono da sempre la funzione di sentinelle del territorio, ci sono e sono pronte a svolgere fino in fondo il loro ruolo. “Le nostre sedi delle Acli, diffuse su tutto il territorio pugliese, – asserisce il Presidente delle Acli di Puglia – sono disponibili a raccogliere queste nuove sfide e a porsi al centro di una rete tra istituzioni e corpi sociali intermedi, per un continuo monitoraggio delle fragilità sociali e per rispondere alle innumerevoli richieste di aiuto. L’invito lo rivolgiamo alle istituzioni, alle altre associazioni che operano nel campo del Terzo Settore, perché si realizzi una rete per la sicurezza sociale”. “C’è da far sentire sulla pelle dei cittadini – conclude Vincenzo Purgatorio – la presenza delle istituzioni e delle associazioni perché nessuno rimanga indietro. Una rete di solidarietà che potrebbe aiutare meglio e di più chi è in difficoltà”.
Ufficio stampa