Il film di Francesca Comencini “Amori che non sanno stare al mondo”

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Uscita nelle sale italiane a novembre 2017, la pellicola “Amori che non sanno stare al mondo”, tratta dall’omonimo romanzo di Francesca Comencini, nonché regista e sceneggiatrice del film, mette in scena magistralmente quanto il più delle volte si preferisce tacere: l’impegno necessario perchè un amore si esprima sempre nelle sue migliori declinazioni di cura, stima e affetto reciproci, senza sfociare in egoismi o gelosie, capaci di distruggere anche un amore tanto grande, e per tale ragione difficile da gestire, come quello dei due personaggi principali, Claudia (Lucia Mascino) e Flavio (Thomas Trabacchi).
I due, colleghi nella docenza universitaria, intessono rapidamente una relazione tanto intensa e indimenticabile quanto travagliata, che in ragione delle quotidiane difficoltà nell’espressione del proprio amore, contaminato da insicurezze, paure e vanità, vede la propria fine.
Nel corso della storia, immagini sfocate del passato fanno da controcanto a dubbi e rimpianti presenti che perseguitano i protagonisti, attanagliati anche dopo l’incontro di nuovi partner dal ricordo di un sentimento in origine ineguagliabile e improvvisamente divenuto mortifero per la vitalità della coppia. Una commedia sentimentale dalle venature drammatiche che rappresenta il susseguirsi sincero e a tratti disincantato della genesi e morte di un amore, alla quale i protagonisti esitano a lungo ad arrendersi, con immagini che tratteggiano la taciuta follia, caoticità, ossessività, dedizione e speranza che forse caratterizza ogni amore, specialmente se incapace di “stare al mondo”.
Il messaggio a mio giudizio più forte e dirompente del film è rappresentato dal fatto che ogni vita è contraddistinta dal dramma di dover imparare a vivere talvolta una crisi, a volte, più drasticamente, la fine di ciò che siamo stati.

Maria Elide Lovero

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