Gli studenti del Liceo Socrate di Bari: Austausch – lo Scambio

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Gli studenti del Liceo Classico “Socrate” di Bari sono spesso coinvolti nell’esperienza di scambi culturali dove accolgono, per  alcuni periodi dell’anno scolastico studenti di altre nazionalità che vengono a studiare a Bari per imparare la nostra lingua e scoprire la nostra cultura.

Riportiamo la testimonianza dello studente Giuseppe Picarreta:

Il mio nome è Giuseppe Piccarreta, frequento il Liceo Classico Socrate, sezione H, indirizzo internazionale. Mi ha sempre incuriosito il tedesco, e da sempre ho voluto studiarlo. Non ho mai rimpianto la scelta della mia scuola (scelta facile nel mio caso, avendo da sempre un interesse per le materie umanistiche) poiché è sempre stata un motivo di crescita e di confronto. Tuttavia questo scambio di culture non è avvenuto solo tra passato e presente, tra greci e romani e noi ragazzi del XXI secolo;  ma anche tra il nostro mondo e un altro. Quando si usa la parola alieno in Italiano si tende a pensare ad omini verdi che scendono da astronavi e che cercano un telefono per contattare la propria casa; tuttavia in latino questa parola porta un altro significato, molto più profondo: l’altro. E così, dopo un anno di Etwinning (gemellaggio informatico), mi sono ritrovato ansioso in aeroporto in attesa di un ragazzo che non avevo mai visto né conosciuto, un ragazzo che veniva da più di 1000 km di distanza e che si trovava lì perché mosso dal mio stesso obiettivo: spostare le proprie colonne d’Ercole.

Difatti la mia scuola ha pensato che nell’ambito dell’approfondimento della lingua studiata, sarebbe stato utile far pratica attraverso incontri e di esperienze nuove e, cosi, dei ragazzi tedeschi sarebbero venuti da noi per una settimana e noi saremmo, per lo stesso numero di giorni, andati in Germania: un’esperienza unica.

 In questo modo feci la conoscenza di Björn. Passammo una settimana insieme, colma di attività, giri turistici e approfondimenti sulla nostra cultura. Quando ripartì, sentivo che l’occasione di un incontro si sarebbe ripetuto: volevo assorbire tutto quello che questa esperienza poteva offrirmi. Il mio ospite non tardò a farsi vivo, e un giorno, durante le vacanze natalizie, me lo vidi fuori dalla porta di casa mia pronto ad un abbraccio. Capitava spesso con la famiglia a Bari e in una di quelle occasioni decise, di fermarsi per condividere la serata con me e i miei amici.

Il gemellaggio organizzato dalla scuola mi avrebbe permesso di scambiare la visita, e così cominciai a contare i giorni che mi separavano dalla Germania. Man mano che la data prefissata si avvicinava, aumentava in me l’ansia: come sarebbe andata?

Meravigliosamente, direi oggi. Quello scambio fu grandioso: buon cibo, paesaggi strepitosi, foreste a perdita d’occhio, regge sfarzose, castelli isolati, città enormi e soprattutto nuove amicizie e consolidamento delle vecchie.

Quell’esperienza me la porto addosso e se ripenso alla bellezza di quelle giornate mi viene molta nostalgia. Ho sempre pensato che Bjorn avesse, nella settimana trascorsa a Bari, vissuto dei momenti che non avrebbe dimenticato e all’inizio di settembre quel sentore si è commutato in certezza. Difatti mi ha chiesto di ripetere l’esperienza anche al di fuori dei circuiti scolastici: si sarebbe fermato per una settimana, dal 29 al 4 novembre.

Immediatamente mi misi in moto per organizzare l’accoglienza e anche in questo la scuola mi venne in aiuto. Qualche autorizzazione, un buon piano logistico e tanta voglia di parlare un’altra lingua, ed ecco, il gioco era fatto. Fu una settimana molto bella. Bjorn dal ragazzo un po’ schivo, di poche parole,  solitario. Tuttavia già dai primi giorni della visita si mostrava diverso: piu’ aperto e socievole, capivo che si sentiva a casa e che, come me, voleva assorbire il più possibile da quella nuova esperienza. In questo modo percepivo la sua felicità, sia  di condividere pranzi e cene, che partite di calcio e persino la messa la domenica.

Decidemmo, quindi, di andare con la mia famiglia a Corato per fargli fare l’esperienza della raccolta delle olive. Ma la gita a Corato non poteva concludersi senza la visita a Castel del Monte. Questo magico posto crea un forte collegamento tra le nostre terre a causa dell’uomo che lo fece erigere: lo stupor mundi, il tedesco Federico II di Svevia.

L’apertura di Bjorn mi ha dato la possibilità di conoscere in maniera più viva il suo mondo e di capire anche meglio il mio. Ciò che più mi ha colpito è il relativismo culturale. Infatti, più volte durante le lezioni in classe, mi chiedeva  “a cosa serve? Warum machen wir es?”. Infatti la scuola tedesca tende ad eliminare tutto ciò che per loro è superfluo, che può sembrare non pratico.

L’ultimo giorno di Björn l’abbiamo passato con gli amici. Abbiamo scelto il mare come cornice di una gita nella marina di Ostuni. Abbiamo fatto meravigliose camminate, giocato a pallone e scambiato ancora esperienze e modi di vivere. Sentivamo tutti che quella esperienza avrebbe avuto un seguito.

Tra due settimane ho l’esame di B1 di tedesco e sono sicuro che questa nuova esperienza mi abbia dato una marcia in più. Man mano che nella mia testa si formulano pensieri e sensazioni diverse, amo la consapevolezza di poterli esprimere in una lingua che non è la mia. Scopro nuovi confini, ma amo attraversare i limiti che mi ponevo nella comunicazione e nell’espressione. E tutto mi sembra man mano più semplice. Alla luce di questa magnifica esperienza, non posso che pensare che l’occasione che mi è stata offerta mi rimarrà impressa per tutta la vita. La sensazione di interagire con una persona della mia stessa età che negli occhi porta esperienze diverse, mi ha portato una ricchezza infinita, fatta di colori, sapori, sensazioni, sentimenti e curiosità. Da qui si apre una strada nuova, che supera ogni confine. E per questo ringrazio coloro che hanno reso possibile questo “Austausch”.

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