Dal 5 al 9 dicembre, alle ore 20.45, e il 10 dicembre 2023 ore 16.00, presso il Teatro Stabile di Verona, si è svolto lo spettacolo L’ispettore generale di Nicolaj Gogol, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e dal TSV Teatro Nazionale, con la regia di Leo Muscato e con il celebre attore lucano Rocco Papaleo come protagonista. Insieme a lui erano in scena Elena Aimone (nei panni della dottoressa, vedova e cameriera), Giulio Baraldi (nel ruolo di Osip), Letizia Bravi (la figlia del podestà), Marco Brinzi (l’ufficiale postale), Michele Cipriani (Bobčinskij), il quale vive a Giovinazzo (BA), Salvatore Cutrì (l’attendente e il mercante), Marta Dalla Via (la moglie del podestà), Gennaro Di Biase (il sovrintendente delle opere pie), Marco Gobetti (il giudice), Daniele Marmi (Chlestakov, il sospetto ispettore generale), Michele Schiano Di Cola (Dobčinskij) e Marco Vergani (il direttore scolastico).
La commedia è stata scritta nel 1836 ed è ambientata in una cittadina della Russia zarista. Tutto ha inizio quando la notizia della visita di un ispettore generale mette in allarme funzionari e notabili. Il podestà, impersonato da Rocco Papaleo, ordina a tutti gli altri funzionari di nascondere le magagne della pubblica amministrazione, in particolare dimostrare che l’ospedale funzioni alla perfezione, quando in realtà muoiono tanti pazienti; che la scuola vada bene, quando il suo dirigente è disorganizzato e balbuziente; che il servizio di posta sia efficiente, quando in realtà è coadiuvato da un responsabile sempre ubriaco e che legge tutte le lettere dopo averle aperte all’insaputa dei destinatari. Tutto questo trambusto porterà a far credere a costoro che un giovane, lo squattrinato Chlestakov, accompagnato dal suo maggiordomo, sia il misterioso controllore. Tutto questo scatenerà una serie di equivoci e ironiche incomprensioni.
Il protagonista Rocco Papaleo, con la sua incredibile mimica facciale, è riuscito ad impersonare bene il ruolo del podestà, facendo sorridere il pubblico con la sua simpatia. Buona anche l’interpretazione di Daniele Marmi nei panni di Chlestakov, il finto ispettore generale che si è approfittato non solo dei pubblici funzionari, ma anche della famiglia del generale. Ottima anche la recitazione di tutti gli altri personaggi che hanno ben rappresentato le sfaccettature comico-tragiche della corruzione sociale, ognuno con le sue peculiarità.
Uno spettacolo ben riuscito, dalla trama semplice e piena di equivoci divertenti, ma con il fine di denunciare la burocrazia corrotta della Russia zarista, tema alquanto attuale e che riguarda anche noi italiani.
Martina Ragone