Il duomo di Siracusa: quando un tempio greco diventa chiesa

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In Sicilia e precisamente a Siracusa sorge una particolarissima costruzione che, per sue caratteristiche uniche, è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Si tratta del Duomo, dedicato alla Natività di Maria Santissima, che ha la peculiarità di sorgere all’interno di un antico tempio greco.

La cattedrale per come è osservabile oggi, venne realizzata tra il 1693 e il 1753, dopo il terremoto della Val di Noto, con interventi che le donarono l’aspetto barocco specialmente in facciata. Ma l’area della cattedrale era originariamente occupata da un grande tempio dorico dedicato ad Atena, il principale edificio religioso dell’antica Syrakousai sull’isola di Ortigia.

Lo stesso Cicerone, che visse a Siracusa durante la causa contro il governatore Verre, lascia una straordinaria descrizione del tempio, di cui ricorda le splendide porte in oro e argento e le decorazioni in avorio, presenti tra i beni di cui ingiustamente di era appropriato il governatore.

Con l’avvento del cristianesimo, il tempio venne trasformato in chiesa, ospitando la prima comunità cristiana a nascere in Europa e divenendo la seconda chiesa in assoluto dedicata a Cristo dopo quella di Antiochia.

La struttura venne risparmiata dai musulmani, che presero e distrussero Siracusa dopo la denominazione bizantina: ovviamente, però, ne tramutarono la funzione, trasformandola in moschea.

Solo dopo l’arrivo dei Normanni l’edificio tornò alla sua funzione di chiesa: venne realizzata una nuova facciata romanica che resistette fino al 1693, anno del terremoto della Val di Noto. In quell’occasione, la facciata crollo rovinosamente, ma la struttura interna e le antiche colonne doriche resistettero.

Fu così che venne realizzata la ricca facciata barocca che ancora si può ammirare, che rimase intatta anche alla furia distruttrice della Seconda Guerra Mondiale.

La trasformazione in chiesa alterò gli interni dell’antico tempio: vennero murati gli spazi tra le colonne e aperta la cella, per realizzare uno spazio a tre navate. Inoltre, venne rovesciato l’orientamento dell’edificio, realizzando la facciata nel retro dell’antico tempio.

La facciata attuale venne realizzata dall’architetto Andrea Palma, che si adoperò per la creazione di un vero gioiello barocco, uno degli esempi più riusciti dell’intera Siracusa. I lavori perdurarono sviluppandosi in due fasi diverse: si identificano, quindi, elementi propriamente barocchi e altri che cedono il passo al rococò.

Le facciate laterali, invece, hanno subito sorti diverse: quella sinistra ha mantenuto l’assetto originario, con le colonne doriche a vista; quella destra, invece, è stata inglobata all’interno del Palazzo Vescovile.

Anche gli interni hanno mantenuto l’originario assetto, e grande importanza è rivestita dagli elementi dell’originario tempio greco. Gli unici elementi barocchi sono dati dagli altari e da decorazioni quali statue e stucchi presenti nelle navate o in alcune cappelle.

Giuseppe Mennea

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