Il leggendario regista americano (ma di avi italiani) dell’indimenticabile e interminabile “Il padrino” (e non solo) Francis Ford Coppola viene dal presentare il suo ultimo lavoro “Megalopolis” alla 77^ edizione del festival di Cannes, in corso, concorrendo per la Palma d’Oro. Tanto vociferato quanto divisivo nelle recensioni, questo film segna il ritorno dietro la macchina da presa del regista ad oggi ottantacinquenne, ma anche sulla croisette dove è stato accompagnato dalla nipote Romy Mars, che, secondo i commenti del web, è già una potenziale futura regista. Sarà un buon vizio di famiglia dato che sua madre Sofia è vincitrice di un Oscar e suo zio Roman, da cui prende il nome, è anch’egli regista.
Ma parliamo ancora di Coppola major che torna a Cannes dopo essersi già aggiudicato il premio per il miglior film con “Apocalypse Now” nel 1979. In occasione della conferenza stampa di quell’edizione, Coppola dichiarò che il suo film, considerato uno dei film principali sulla guerra del Vietnam, non fosse un film, né un film sul Vietnam, ma che fosse il Vietnam, spiegando come lui e la sua troupe, americani, fossero, come fu in quella guerra, nella giungla, in troppi, con tanti soldi ed equipaggiamenti e anche “un po’ fuori di testa”. Probabilmente la miglior rappresentazione dell’illogico conflitto che si verificò pochi anni prima che Coppola pronunciasse quelle parole.
Sofia Fasano