Uscito nelle sale italiane mercoledì 19 giugno 2024, il film Inside Out 2, debutto alla regia di Kelsey Mann, sta riscuotendo enorme successo di pubblico e continua a vendere biglietti per un ammontare che supera i 450 milioni di dollari, segnando diversi record in Italia: il primo giorno di proiezione della pellicola ha contato oltre 400 mila presenze, che hanno fruttato ben 3,9 milioni di euro, risultato importante che lascia ben sperare per la vita delle sale cinema un po’ in crisi.
Prodotto dai Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures, e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures, rappresenta il sequel di Inside Out, commedia di animazione del 2015 che a sua volta non lasciò indifferenti spettatori e critica, riprende le fila della vita di Riley, ormai teenager, alla prese con situazioni ed emozioni più complesse. Infatti le primarie figure di Gioia, Rabbia, Paura, Disgusto e Tristezza non sembrano più sufficienti a decodificare il complesso sentire della protagonista, alla prese con la paura dell’esclusione, il cambiamento del proprio corpo e la difficoltà nel raggiungere i propri obiettivi. Entrano in scena, allora, nel quartier generale nuovi caratteri, pronti ad affrontare sfide inaspettate che danno vita proprio a queste nuove emozioni: ansia, invidia, imbarazzo e ennui, termine francese che tratteggia una noia esistenziale che oscilla tra una monotona attesa e un’insoddisfazione perenne. Il film, quindi, rappresenta magistralmente e con semplicità e leggerezza i conflitti dell’io e con l’altro che ogni adolescente vive nell’età puberale ed adolescenziale, spesso fasi dalle venature drammatiche e dolorose, indicando, però, una via di uscita: armonizzare ogni spinta interiore costituendo un equilibrio, poichè non esistono emozioni di seria A o B, ma ognuna va attraversata e accolta.
Le tematiche, dunque, appaiono molto attuali visto il dilagante disagio giovanile, contraddistinto da disturbi del comportamento alimentare, somatizzazione, ansia, apatia, depressione e abuso di sostanze, che di frequente affondano le loro radici in una incomunicabilità generazionale e nello scenario storico-sociale a tratti poco roseo, tanto che 700 mila ragazzi in Italia soffrono di malattie mentali, fra cui svetta la depressione.
Maria Elide Lovero