Dal 2028 gli affitti brevi saranno vietati a Barcellona

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Al giorno d’oggi il fenomeno del turismo è in crescita esponenziale: dai viaggi fortunosi e spesso pericolosi che si effettuavano nel mondo antico a quelli più borghesi e comodi che hanno preso piede dal secolo scorso grazie ai moderni mezzi di trasporto e alla fitta rete di connessioni tra paesi e città. Tuttavia, sono note alcune problematiche che si generano a causa del turismo di massa, spesso non regolato da politiche per un turismo responsabile e intelligente, ma a cui molte amministrazioni stanno tentando di porre un argine. Dopo il caso del ticket di ingresso a Venezia, sta facendo molto parlare un provvedimento tratteggiato a Barcellona, capitale della regione della Catalogna e seconda città spagnola: il sindaco Jaume Collboni ha affermato che dal 2029 il Comune di Barcellona non rinnoverà le licenze degli appartamenti attualmente destinati ai turisti con contratti a breve termine. Le licenze in corso di validità scadranno, infatti, a novembre 2028 e, se l’idea avanzata dal sindaco verrà approvata, i turisti avranno a disposizione soltanto hotel e b&b. Il sindaco, tuttavia, ha spiegato che la regione preminente per cui si vaglia tale politica è il caro del 68% degli affitti negli ultimi 10 anni, i quali sono divenuti molto proibitivi persino per i locali.

È noto, del resto, che la Spagna è il paese più visitato al mondo dai turisti, dopo la Francia che detiene il primato assoluto: nel 2023, infatti, la Spagna ha superato gli 85 milioni di turisti ed è stata proprio Barcellona la città più scelta dai viaggiatori, dove si contano ben 10.000 immobili destinati a soddisfare le necessità del turismo. Il mercato immobiliare appare, così, in balia della gentrificazione e molto svantaggioso per i cittadini, che hanno assistito a un rapido aumento del 38% del costo degli immobili in vendita.
Interessante ricordare che, per garantire una maggiore vivibilità di alcune aree urbane, il comune catalano ha provveduto pochi mesi fa a eliminare da Google Maps una linea di bus, affinché non fosse presa d’assalto dai turisti, ma ne potessero fruire gli abitanti senza difficoltà.
Si tratta, dunque, di una questione che polarizza l’opinione pubblica, come dimostrato dalla divisione fra coloro che manifestano contro un fenomeno che depaupera profondamente la loro esistenza e coloro che, invece, hanno come fonte principale di reddito il mercato immobiliare turistico, i quali denunciano chi pratica illecitamente l’attività. Nei prossimi mesi sapremo se l’amministrazione comunale voterà a favore del provvedimento avanzato dal sindaco di Barcellona o verrà presa una decisione di compromesso a vantaggio di tutta la comunità.
Maria Elide Lovero
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