Hamas ha comunicato il decesso del suo leader in seguito a un raid israeliano che ha colpito la sua residenza a Teheran. Haniyeh era capo dell’ufficio politico di Hamas dal 2017, è stato primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007 e capo dell’amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017. Morta anche una guardia del corpo. I funerali di Haniyeh si terranno domani, giovedì 1 agosto, nella capitale iraniana.
L’esercito di Israele rivendica anche l’attacco al Consiglio di Shura di Hezbollah con all’interno il numero
due di Hezbollah Fuad Shukr, di cui è stata confermata la presenza nell’edificio, ma non la morte.
L’Iran annuncia che l’azione nei confronti del leader di Hamas tarderà la trattativa di cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza con una rappresaglia da parte dei gruppi sostenuti dall’Iran nella regione.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani afferma: “Il sangue del leader di Hamas assassinato Ismail Haniyeh non sarà sprecato”
Il presidente dell’Iran, Massoud Pezeshkian, e fedele ad Haniyeh, ha commentato:
“La Repubblica islamica dell’Iran difenderà la sua integrità territoriale, il suo onore, e farà pentire gli invasori terroristi della loro azione codarda … Il legame tra le due fiere nazioni dell’Iran e della Palestina sarà più forte di prima, e il cammino della resistenza e della difesa degli oppressi sarà seguito in modo più forte che mai”.
L’agenzia russa Ria riferisce quanto detto dal viceministro degli esteri russo Mikhail Bogdanov:
“L’uccisione a Teheran di Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, è un omicidio politico assolutamente inaccettabile, che porterà a un’ulteriore escalation delle tensioni”.
Francesco Saverio Masellis