L’arresto di Pavel Durov: un attacco alla libertà

Telegram: un mondo a parte

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È stato arrestato dalla polizia francese il 24 agosto 2024 Pavel Durov, fondatore di Telegram, dopo che il trentanovenne franco-russo è atterrato in Francia, paese in cui era etichettato come ricercato perché considerato responsabile dei crimini commessi sulla piattaforma con sistema di messaggistica criptata e tramite quest’ultima. Secondo i magistrati è da ritenersi complice di traffico di droga, reati contro minori e frodi per l’assenza di moderazione e di cooperazione con le forze dell’ordine sulla piattaforma Telegram.

«Sulla sua piattaforma permette che si commettano un numero incalcolabile di crimini e non fa nulla per limitarli o intervenire. – dice un anonimo inquirente – Negli anni è diventata lo strumento numero 1 per la criminalità organizzata»; stando a tali accuse siamo ben oltre la quasi innocente visione delle partite di Serie A e di film in streaming.

L’arresto di Pavel è per la Francia uno strumento di pressione sugli altri Paesi europei per trovare un modo di disinnescare i sistemi di messaggistica criptata, ma giocando con l’asso nella manica.
é da tempo che Telegram è vista con un certo astio da parte del governo francese, non a caso l’ex premier Elisabeth Borne era arrivata a chiedere ai membri del governo di eliminare l’applicazione di Telegram dai propri dispositivi mobili per evitare fughe di informazioni riservate: «non sono esenti da buchi di sicurezza» scriveva Borne rivolgendosi anche verso WhatsApp Messenger. Con fonalità comunicative (pari a quelle di WA e Telegram) Matignon ha chiesto di installare l’App considerata più stabile Olvid, entro l’8 dicembre 2023: «Una presa di coscienza in materia di cybersecurity, ma anche un passo avanti verso una maggiore sovranità

francese». Olvid è infatti una piattaforma creata nel 2019 da esperti francesi proprio con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza “garantendo la privacy”, tuttavia, si tratta di una furbata che abbiamo già visto mettere in atto attraverso molti social come Facebook e Twitter; quindi, non avrà mai lo stesso successo e la stessa spinta di queste ultime col finale da loro immaginato in cui la Francia dominerà lo scenario tecnologico dei social media tramite imposizione dell’UE.

Immaginiamo le rivolte dei paesi occidentali se fosse stato arrestato Zuckerberg a Mosca, interminabili, dati i servigi che il CEO di Meta presta all’Occidente.

L’app di Durov rappresenta una minaccia per il pensiero unico di social come Instagram e Facebook, rappresenta un baluardo contro l’invadenza statale, un esempio di come la tecnologia possa a ncora essere al servizio dell’individuo e non del potere. L’arresto di Durov è uno degli innumerevoli tentativi dell’occidente di sostituire la libertà con la maschera neoliberista occidentale.

Francesco Saverio Masellis

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