La celebre frase di Antigone, protagonista della tragedia sofoclea, continua a risuonare con straordinaria attualità. “Non per odiare sono nata, ma per amare” è un monito che trascende i secoli e ci invita a riflettere sul senso profondo dell’esistenza.
Tutto ha inizio con un decreto crudele: Creonte, il tiranno di Tebe, ordina di lasciare insepolto il corpo di Polinice, fratello di Antigone, reo di aver tradito la patria. Ma Antigone, spinta da un profondo senso di giustizia e da un amore viscerale per il fratello, sfida apertamente il sovrano e gli dei, seppellendo il corpo del defunto.
Questa disobbedienza cosciente la conduce a una tragica fine, ma la sua figura si eleva a simbolo di coraggio e di un’etica superiore, fondata sull’amore incondizionato e sul rispetto della famiglia.
“Non ti vergogni di agire diversamente da tutti?” le chiede Creonte. E Antigone, con fermezza, risponde: “No, non mi vergogno”. La sua scelta è chiara: preferisce affrontare la morte piuttosto che rinnegare i propri valori e tradire il suo cuore.
In questa risposta risiede la forza di Antigone: la capacità di opporre all’odio, alla vendetta e all’egoismo, un amore puro e disinteressato. Un amore che va oltre i legami di sangue e si estende a tutti gli esseri umani, indipendentemente dalle loro azioni.
Sofocle, attraverso la voce di Antigone, ci ricorda che l’amore non è solo un sentimento romantico, ma un principio guida che dovrebbe orientare le nostre scelte e le nostre azioni. È l’amore che ci rende umani, che ci unisce e ci dà la forza di affrontare le avversità.
In un mondo spesso dominato dalla violenza, dall’indifferenza e dall’egoismo, il messaggio di Antigone è più che mai attuale. Ci invita a riscoprire il valore dei legami affettivi, a coltivare l’empatia e a lottare per un futuro più giusto e fraterno.
La tragedia di Sofocle ci offre una riflessione profonda sulla natura umana e sul senso della vita. Attraverso la figura di Antigone, l’autore ci invita a interrogarci sul nostro modo di essere e a scegliere, ogni giorno, quale strada percorrere: quella dell’odio o quella dell’amore.
Antonio Calisi