Maria Montessori raccontata nel film “La nouvelle femme”

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Da giovedì 26 settembre 2024 è disponibile nelle sale cinematografiche italiane il film “La nouvelle femme”, distribuito da Wanted e dedicato alla figura illuminata di Maria Montessori, interpretata dalla pluripremiata Jasmine Trinca, la quale vanta, su 15 nomination, ben 7 premi (soprattutto Nastri d’argento e David di Donatello).

La pellicola racconta la vita della medica, pedagogista ed educatrice italiana, nata a Chiaravalle nel 1870 e morta a Noordwijk, nei Paesi Bassi, nel 1952, soffermandosi sull’incontro immaginario tra la Montessori e Lili d’Alengy. Quest’ultima è una cortigiana di Parigi che prova vergogna per la propria figlia disabile, considerandola un ostacolo per la sua carriera mondana. Lili d’Alengy giunge, così, a Roma, incontrando Maria, la quale sta elaborando un metodo educativo innovativo per i bambini con disabilità. Le due donne, allora, instaureranno una relazione di complice solidarietà, grazie alla quale tenteranno di affermare la loro emancipazione, tanto nella vita privata quanto in quella pubblica e lavorativa, in cui, come è noto, la Montessori fu spesso osteggiata. Ella, infatti, riteneva che i bambini fossero dotati indistintamente di una magnifica capacità d’apprendimento e che il compito dell’educatore fosse costituire un ambiente da esplorare e in cui sviluppare le proprie potenzialità, giacché è proprio da ciò che ci circonda che si apprende in età evolutiva.

Nel 1907, diede vita a Roma alla prima “Casa dei Bambini”, ideata in un primo momento per accogliere i figli degli operai dei caseggiati romani di età compresa fra i 3 e i 6 anni. Viene ricordata, inoltre, come la terza donna italiana a laurearsi in medicina conseguendo una specializzazione in neuropsichiatria e dedicandosi allo studio dei bambini frenastenici, ossia di coloro che presentavano uno stato di deficit dello sviluppo psichico. E fu proprio attraverso tali osservazioni che la Montessori si accorse che i bambini affetti da disabilità potessero essere educati e istruiti, purché si individuasse la maniera più indicata.
Le teorie su cui ella lavorò apparvero, dunque, rivoluzionarie, per via delle proposte inclusive in un’epoca contraddistinta da norme rigide e conformismo, in cui l’educazione era ancora basata sull’imitazione degli adulti e le punizioni corporali. Ancora oggi molte famiglie scelgono scuole ispirate al metodo Montessori poiché in esse è garantito il rispetto della specificità dei bambini, considerati non meri scolari ma esseri umani da formare.
Maria Elide Lovero
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