Espressioni e modi di dire dalla Bibbia: “Mandare da Erode a Pilato”

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John Valentine Haidt, “Cristo davanti a Erode”, 1762

“Mandare da Erode a Pilato” è un’espressione che da secoli riecheggia nelle nostre conversazioni quotidiane, evocando immagini di burocrazia infinita, responsabilità evase e decisioni procrastinate. Le radici di questa locuzione affondano nel racconto biblico della Passione di Cristo, dove vediamo Pilato, il governatore romano e Erode Antipa, il tetrarca della Galilea, rimbalzarsi a vicenda la responsabilità di giudicare Gesù.

Questa vicenda, narrata nel Vangelo di Luca (23,1-12), trascende i confini temporali e geografici. È un’allegoria che riflette una dinamica presente in ogni epoca e in ogni società: la tendenza a scaricare le proprie responsabilità sugli altri, a evitare di prendere decisioni difficili e a nascondersi dietro una cortina di burocrazia.

Da un punto di vista psicologico, questo comportamento può essere interpretato come una forma di difesa. Spesso, di fronte a situazioni complesse o dolorose, tendiamo a proiettare la responsabilità su fattori esterni, come le istituzioni, le altre persone o il destino. In questo modo, ci sentiamo sollevati da un peso che riteniamo troppo gravoso da portare.

L’episodio di Erode e Pilato ci invita a una profonda riflessione sulla condizione umana. Ci ricorda che la ricerca di capri espiatori è un meccanismo antico quanto l’umanità stessa. Tuttavia, il messaggio cristiano ci offre una prospettiva diversa. Ci invita a guardare oltre le apparenze, a riconoscere la nostra responsabilità individuale e a cercare un cambiamento interiore.

“Mandare da Erode a Pilato” non è solo un’espressione, ma un invito a interrogarci sul nostro modo di essere nel mondo. È un invito a superare la tentazione di scaricare le nostre colpe sugli altri e a prendere in mano il nostro destino.

Ognuno di noi, nel corso della propria vita, è chiamato a compiere delle scelte. Alcune di queste sono facili, altre più difficili. Ma è proprio di fronte alle difficoltà che abbiamo l’opportunità di crescere e di maturare.

La maturità, infatti, non consiste nel evitare le responsabilità, ma nell’affrontarle con coraggio e determinazione. Significa saper dire di no quando è necessario, ma anche saper dire di sì quando è giusto farlo.

Se ognuno di noi decidesse di intraprendere questo cammino di crescita personale, il mondo sarebbe un posto migliore. Un mondo in cui le responsabilità vengono assunte, le decisioni vengono prese e la giustizia prevale.

Quindi, la prossima volta che sentirai qualcuno dire “mandare da Erode a Pilato”, fermati un attimo a riflettere. Chiediti: sto contribuendo a perpetuare questo circolo vizioso o sto cercando di uscirne? La risposta a questa domanda può fare la differenza.

L’espressione “mandare da Erode a Pilato” è molto più di un semplice modo di dire. È un invito a una profonda riflessione sulla condizione umana e sulla nostra responsabilità individuale. È un invito a superare le nostre paure e a costruire un futuro migliore per noi stessi e per le generazioni future.

Antonio Calisi

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