Secondo i dati diffusi recentemente dal governo di Tokyo, al momento sarebbe oltre 95 mila il numero di giapponesi ultracentenari, il cui 90% è rappresentato da persone di sesso femminile.
In base ai numeri riportati dal Ministero della Salute si è assistito a un incremento di 2.980 centenari rispetto all’anno scorso. Attualmente la donna più anziana del Paese si chiama Itooka Tomiko, ha 116 anni e risiede nella città di Ashiya, nella prefettura di Hyogo, mentre l’uomo che vanta più primavere è Mizuno Kiyotata, di ben 110 anni. Analogamente, il gruppo degli over 65 ha toccato il record di 36,25 milioni, corrispondente a quasi il 30% della popolazione totale del Giappone. Inoltre, i dati demografici riportano un aumento di 595 mila abitanti rispetto al passato.
La longevità dei giapponesi è da molti anni oggetto di interesse e materia di studio da parte della comunità scientifica, che rintraccia le cause nell’alimentazione tradizionale, ricca di soia, pesce, tè, verdure, alghe, legumi e cibi fermentati, in combinazione al consumo di porzioni di cibo non abbondanti e a basso contenuto calorico. I nipponici, in aggiunta, consumano scarsissime quantità di carne rossa, zuccheri, cibi fritti e formaggi, alimenti in gran parte notoriamente deleteri se consumati in grandi quantità, in grado di generare patologie cardiovascolari ed obesità, problematiche che stanno aumentando esponenzialmente negli ultimi decenni. A titolo d’esempio, l’AIRC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha classificato la carne rossa e lavorata come una sostanza che può causare il cancro, fra cui ricordiamo anche i salumi e le carni in scatola. Altri alimenti che aumentano il rischio di tumori sono quelli ad alto impatto glicemico, come lo zucchero, le bibite, le farine raffinate, i quali favoriscono sensibilmente l’iperinsulinemia.
Non a caso in Giappone vi é un tasso più basso di obesità e malattie ad essa collegate rispetto ai dati di molte aree occidentali. L’Isola di Okinawa, situata tra il mar Cinese Orientale e l’Oceano Pacifico, vede al suo interno una presenza di ultracentenari notevole, che si aggira intorno ai 68 ogni 100.000 persone; certamente le abitudini sociali e la genetica influenzano positivamente gli andamenti statistici, come afferma Craig Willcox, professore di salute pubblica e gerontologia presso la Okinawa Internation University. Ippocrate di Coo, ritenuto il padre della medicina scientifica e vissuto a cavallo fra V e IV secolo a.C., diceva “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”.
Maria Elide Lovero
