Lo splendido orologio neogotico di Gravina

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A Gravina, splendido centro dell’entroterra murgiano, di cui già abbiamo avuto modo di parlare in precedenti articoli, si trova uno splendido esempio di torre con orologio pubblico che sembra essere giunto da un’epoca passata e che, sebbene abbastanza recente, può essere messo sulla stessa lunghezza d’onda degli altri monumenti più famosi della cittadina.

Esso sorge in Piazza Scacchi, conosciuta dai gravinesi come villa comunale per la presenza di una folta alberatura. Su uno dei lati della piazza, dal lato su cui originariamente sorgevano le mura del centro antico, venne realizzato a ridosso di alcuni magazzini proprietà della famiglia Orsini, che fu feudataria per secoli del comune.

La piazza venne realizzata in epoca post-unitaria, quando le mura vennero demolite (1861-1890) per aprire il centro storico al borgo ottocentesco. Fu questa piazza che divenne il fulcro della vita cittadina di Gravina. Nel 1890, il comune stanziò 4000 lire per l’acquisto di un orologio meccanico. L’acquisto fu portato a termine nel 1892, quando la ditta Alfonso Curci di Napoli si impegnò a realizzare, trasportare e installare lo stesso orologio.

L’ingegnere gravinese Antonio Polini venne incaricato dall’allora sindaco Pasquale Calderoni Martini di progettare la torre, che venne costruita tra aprile e dicembre 1892. La presenza, alle spalle del suolo comunale, delle botteghe degli Orsini condizionò la realizzazione dell’edificio, che quindi presenta quadranti su tre lati verso la piazza, e non su quattro come originariamente si pensava.

La torre è molto caratteristica: presenta una struttura a spiovente con l’orologio aggettante rispetto alla parete. Lo stile è neogotico e la decorazione è molto ricca, con colonnine tortili e fregi vegetali e due guglie laterali che completano la facciata. Una trifora permette di mostrare le campane, poste al di sotto di un segnavento.

Il 23 dicembre 1892, la ditta Curci curò l’installazione dell’orologio, che venne messo in funzione la notte di Natale per festeggiare la nascita del Bambino Gesù col suono delle campane.

La manutenzione e la carica dell’orologio venne affidata al comune, il che determinò un abbandono progressivo. Bloccatosi l’orologio, nel 1994, 102 anni dopo l’inaugurazione, la Banca Popolare di Puglia e Basilicata ne sponsorizzò il restauro, terminato nel 1999. Da allora, l’orologiaio gravinese Alfonso Tambone cura la manutenzione del manufatto, che continua a funzionare ininterrottamente.

Saltuariamente è possibile visitare l’interno della torre, potendo raggiungere anche la camera dove è installato il meccanismo meccanico dell’orologio.

Giuseppe Mennea

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