Il 4 dicembre 2024, il governo francese guidato dal primo ministro Michel Barnier è stato sfiduciato dall’Assemblea Nazionale, segnando la prima caduta di un esecutivo in Francia dal 1962. Questo evento ha scatenato una crisi politica significativa, con ripercussioni sia a livello nazionale che internazionale.
Contesto della crisi
Nominato primo ministro nel settembre 2024, Barnier ha presentato una legge di bilancio per il 2025 che prevedeva misure di austerità, tra cui tagli alla spesa pubblica e aumenti fiscali, con l’obiettivo di ridurre il deficit al 5% del PIL entro il 2025. Queste proposte hanno incontrato una forte opposizione sia da sinistra che da destra. Il 2 dicembre, Barnier ha invocato l’articolo 49.3 della Costituzione per approvare il bilancio senza voto parlamentare, una mossa che ha portato alla presentazione di mozioni di sfiducia da parte del Rassemblement National di Marine Le Pen e della sinistra guidata da Jean-Luc Mélenchon.
Esito della mozione di sfiducia
Il 4 dicembre, l’Assemblea Nazionale ha approvato la mozione di sfiducia con 331 voti favorevoli e 289 contrari, portando alla caduta del governo Barnier. Questo risultato è stato possibile grazie all’inedita alleanza tra l’estrema destra e la sinistra, uniti nell’opposizione alle politiche del governo.
Reazioni politiche
Il presidente Emmanuel Macron, in un discorso alla nazione, ha espresso determinazione a rimanere in carica fino alla fine del suo mandato nel 2027 e ha annunciato l’intenzione di formare un “governo di interesse generale” per affrontare la crisi. Ha inoltre criticato l’alleanza tra estrema destra e sinistra, definendola un “fronte anti-repubblicano”.
Marine Le Pen ha dichiarato che la sfiducia era necessaria per proteggere i francesi da una manovra ingiusta sul fronte della previdenza e delle pensioni. Jean-Luc Mélenchon ha attribuito la responsabilità della crisi a Macron, accusandolo di essere l’unico responsabile della crisi finanziaria e politica del Paese.
Implicazioni economiche
La caduta del governo ha avuto immediate ripercussioni economiche. L’euro ha registrato una flessione dello 0,6% rispetto al dollaro, scendendo a 1,0512 dollari, a causa dei timori legati alla crisi politica e alle incertezze sul futuro delle politiche fiscali francesi.
Prospettive future
Attualmente, il presidente Macron sta conducendo consultazioni con vari leader politici per formare un nuovo governo. Il segretario del Partito Socialista, Olivier Faure, ha mostrato apertura verso negoziati, ma ha escluso la partecipazione a un governo con un primo ministro di destra. Nel frattempo, Marine Le Pen ha dichiarato di essere pronta a votare un’altra mozione di sfiducia se necessario.
Francesco Saverio Masellis