All’estrema periferia di Bari, al confine con Adelfia, sorge un piccolo quartiere dal cuore antico. Si tratta di Loseto, centro sorto attorno al XII secolo e che è stato comune autonomo fino al 1937. Ad oggi conta circa 7500 abitanti che si distribuiscono tra la zona “nuova”, fatta principalmente di palazzoni popolari, e la zona “vecchia”, che appare come un vero e proprio borgo che, per la sua autenticità, è stato scelto a maggio di quest’anno come set cinematografico per un film di Scott Eastwood, figlio del celebre Clint.
Nata come Lusitum, doveva essere uno dei tanti villaggi di contadini che si trovavano nel vasto agro barese, ma che per ragioni diverse non venne mai abbandonato, anzi vide la propria popolazione aumentare nel corso dei secoli. Ciò nonostante le diverse sventure in cui il piccolo centro ebbe a trovarsi, in primis un eccidio compiuto nel 1348 dall’esercito ungherese per punire il signore locale, Gazzotto De Dionisiaco, che aveva congiurato contro il marito della regina di Napoli Giovanna d’Angiò.
Il periodo di più ampio sviluppo si ebbe sotto il dominio dei de Ruggiero. Nel corso del XVI secolo, infatti, la duchessa di Bari Bona Sforza donò il feudo a Giosuè de Ruggiero, patrizio napoletano, la cui famiglia mantenne il controllo della città fino all’abolizione della feudalità, avvenuta sotto il dominio napoleonico nel 1806.
Fu uno degli eredi di Giosuè, Francesco, figlio di Cesare de Ruggiero, a realizzare uno splendido portale di accesso al piccolo centro, in forme barocche. Tramite questo, è possibile giungere nella piazza principale del quartiere, dominata dalla Chiesa di San Giorgio. Questa funge da vertice religioso e civile di Loseto, conservando sulla facciata l’epigrafe che riporta il nome dei caduti nella Seconda Guerra Mondiale e il pubblico orologio.
Di fronte alla chiesa sorge il sedile dei nobili, un piccolo edificio dalla facciata anonima, individuabile solo per la presenza di una scultura, ormai consumata dal tempo, raffigurante un leone. Tutt’attorno si sviluppano edifici di epoche molto diverse, alcuni dei quali presentano forme liberty. Complessivamente, comunque, quasi nessuno di questi edifici supera il secondo piano di altezza.
Procedendo in direzione Adelfia si giunge al Castello, antica dimora dei de Ruggiero che è stata più recentemente acquistata dalla famiglia Sagarriga-Visconti, precedenti feudatari di Loseto. Si presenta come un vasto edificio di pianta irregolare e con porzioni di epoche diverse. Esso finì per inglobare un antico fortilizio normanno, ma venne via via ingentilito nelle forme nel corso dei secoli, tant’è che su uno dei lati è presente un elegante loggiato tripartito. Rimane in piedi anche un’imponente torre che termina con una colombaia.
Dopo essere stata soppressa come comune nel 1937, Loseto è stata inserita negli anni ’70 nella IV circoscrizione del Comune di Bari, assieme a Ceglie del Campo e Carbonara. Pur distando appena dieci chilometri dal centro, Loseto continua a mantenere una certa autenticità, apparendo come una vera e propria realtà a parte rispetto al resto della città.
Giuseppe Mennea